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Riqualificazione del waterfront di Rapallo

Concorso  per la  riqualificazione  del waterfront  di Rapallo (GE)

progettisti: Massimo Pica Ciamarra - Andrea Jandoli - Paolo Pisapia - Patrizia Bottaro - Marianna Pisacane - Gabriella Daddi - Silvia Pericu - Mario Friburgo - Sebastiano Larco  - Emilio Caravatti - Piero Venuto -  Martina Zappettini


ARTIFICIO / NATURA
privilegio al paesaggio  al di sotto e all'interno del nuovo molo previsto in prossimità del Boate. Rispondendo ad analogo principio si è individuato un secondo grande parcheggio sul lato opposto in un'area prossima alla ferrovia per facilitare l'allontanamento del traffico automobilistico dal fronte mare verso levante. La proposta di progetto trasforma in area sostanzialmente pedonale l'ambito dal Castello alla radice del porto, l'area dell'attuale Piazza IV Novembre fino a corso Matteotti, Italia, Assereto e via Milite Ignoto, prevede la realizzazione di un nuovo molo che integra al suo interno parcheggi interrati e rimessaggio barche; stabilimenti
balneari con piscine, spogliatoi ed attrezzature di supporto; il Centro Congressi.
L'elevata integrazione proposta minimizza la dimensione dell'intervento, concentra le risorse, punta ad introdurre un elemento di nuova qualità ambientale e paesaggistica nel delicato contesto di Rapallo. Il progetto configura, attraverso il costruito, un nuovo paesaggio volto a riunificare in una inedita immagine Artificio e Natura.
Prodotto da continue stratificazioni di innovazioni, il fronte mare di Rapallo, e quindi la sua trasformazione, rimanda al delicato equilibrio tra Artificio e natura, a quel labile confine che li separa, ma soprattutto alle frequenti intersezioni e sovrapposizioni che la storia ha prodotto. Il paesaggio di Rapallo può trovare nell'esito di questo confronto una positiva occasione di trasformazione tesa ad elevare la sua qualità nello stabilire uno stretto rapporto con gli usi e la vita degli abitanti e dei visitatori.
La proposta progettuale mira a configurare un insieme architettonico che, coniugando artificio
e natura, ridisegni il limite tra città e mare attribuendogli nuovo valore e significato. L'obiettivo metodologico dal punto di vista della rifunzionalizzazione dell'area è quello di costituire un luogo per il quale vanno enfatizzate quelle peculiarità che lo rendono vitale per la presenza di attività commerciali e turistico-ricettive. La riorganizzazione della costa e del suo rapporto col centro storico della città assumendo caratteri fortemente innovativi può diventare trainante per l'economia dei luoghi e l'utilizzazione a fini turistici, commerciali e di servizio dell'area.
Il Bando promuove il ridisegno del lungomare e del tratto costiero centrale che interagisce a scala più ampia per individuare le più opportune soluzioni alle questioni che si materializzano nell'area di concorso. Prima tra queste e centrale nel dibattito e nelle
soluzioni proposte, quella della mobilità. Considerare l'area sul mare non attraversabile dalle automobili, anche se in percorso interrato, é il presupposto progettuale che ha condizionato la proposta progettuale di un grande parcheggio (per oltre 500 posti auto con possibilità di parziale conversione a rimessaggio nel periodo invernale)
Il Centro Congressi come parte di una natura artificiale ricompone la vista dal lungomare costituendo un riferimento visivo che dialoga relazionandosi col promontorio che racchiude il golfo di Rapallo. L'area del lungomare e dell'attuale Piazza IV Novembre assumeranno carattere prevalentemente pedonale

LUNGOMARE
Il sistema passeggiata-scogliera che fronteggia il centro storico da nastro monolitico e omogeneo, quale adesso si presenta, si scompone nel progetto in un insieme di piani ed elementi volumetrici, che, correlati tra loro, tendono a ricreare con il tessuto storico, il mare e le attività ad esso connesse un rapporto più articolato e naturale di quanto non si verifichi nello stato attuale.
L’aggregazione tra i componenti progettuali si pone in continuità con quello che è stato il processo di crescita e avanzamento verso il mare del borgo in oggetto, così come di molti altri lungo la riviera ligure: l’apposizione di nuove appendici a spazi esistenti e la fusione tra queste e le attività preposte in una crescita cellulare dove ogni nuovo elemento determina la forma e le coordinate del successivo.
Con questa logica si configura il nuovo lungomare quale margine tra il tessuto storico consolidato e l’acqua. Gli spazi collettivi esistenti, ora sottomessi al sistema lineare dell’attuale passeggiata, vengono ri-configurati con pochi nuovi elementi e diventano i punti generatori dello spazio interstiziale tra l’edificato ed il mare.
Così, da est ad ovest, Piazza del Sole moltiplica le sue palme per diventare una zona verde disegnata, Piazza M. di Libertà si allunga verso il mare con una gradinata che si affaccia verso il nuovo palco galleggiante, gli spazi interstiziali tra gli edifici ed il mare nella zona dei Caffè e degli alberghi trovano un’identità formale con nuove terrazze sull’acqua prospicienti  ad essi, ritmate da piccoli volumi di servizio alle attività marinare ed al commercio. Piazza IV Novembre con un nuovo volume, biglietteria e attesa per i traghetti di servizio al Tigullio, posizionato ad inquadrare Porta delle Saline, diventa esso stesso una porta tra la passeggiata-Centro storico ad est e la pineta-litorale ad ovest con un uno spazio collettivo centrato sul pontile di attracco traghetti e la rampa-gradonata adiacente, punto di sosta per i pedoni e al contempo possibile ormeggio per canoe e piccole imbarcazioni.
Se nel corso del ‘900 il camminamento lungo il litorale  ha acquistato man mano profondità al punto di allontanare  l’abitato dal mare, il progetto intende recuperare l’elemento acqua che la caratterizza, con le attività, gli usi e le fruizioni annesse.
Così nel progetto la  vera e propria passeggiata Q.+1.70/2.00 è ri-delineata  al limite dell’attuale filare di palme al fine di riacquistare un rapporto percettivo e fisico  più  diretto tra il borgo e l’acqua; a tale scopo in corrispondenza degli spazi pubblici di maggior rilievo, quali la Piazza M. di Libertà e le piazzette adiacenti, il camminamento scende a quote inferiori (+1.00/0.50) e  si frange in un continuum  di spazi consequenziali a diretto contatto con l’acqua, fruibili da est ad ovest ora come solarium sugli scogli squadrati a difesa del litorale, ora come approdo di piccole imbarcazioni, ora come accesso a  servizi nautici-sportivi od attività di ristoro: una via al mare a carattere ricreativo e collettivo ove ogni elemento fa parte di un sistema unitario in cui volumi,  spazi e materiali diversi si compenetrano.
Ciò che emerge visivamente da quota della passeggiata stradale sono solo i piccoli volumi di servizio, a complemento delle attività marinare, commerciali e alberghiere che si concentrano maggiormente in quell’area: n°5 elementi costruiti, che scandiscono il tratto di percorrenza tra lo spazio antistante la Porta delle Saline  ed il costruito a delimitazione ovest di Piazza M. di Libertà, saranno destinati al Circolo Pescatori  e ad attività di ristoro, con affaccio principale verso mare, in modo da concorrere ad  un’ampia e diversificata fruibilità delle ‘terrazze sul mare’.
Nel complesso l’intervento dal Castello a Piazza IV Novembre si sviluppa su due livelli, quali ambiti che s’intrecciano in continuità lungo l’asse costiero, confluenti ad unica quota nella zona verde tra gli alberghi Liberty ed il litorale :

  •  q.ta   0.60 / 1,30 :  terrazze attrezzate sul mare
q.ta 1,70-2,00: passeggiata a mare ad uso pedonale-ciclabile, carrabile per merci ed emergenze.
​Qui il sedime delle verande esistenti viene ridefinito dimensionandosi al costruito e alle sue pertinenze anziché ai singoli locali di appartenenza, e, distaccandosi dal limite edificato, ne misura il passo.
La presenza di massi affioranti, oltre la funzione di riparo dalle mareggiate si configura quale accesso e  zona di sosta a diretto contatto con il mare, occasione ora quasi inesistente lungo la baia di Rapallo.
Come l’acqua, il verde,  diventa il filo conduttore ed unificatore tra gli elementi  componenti l’intero progetto: se le essenze arboree ora cosituiscono un diaframma lineare tra l’abitato ed il lungomare, nel progetto il verde si espande in più direzioni al fine sia di  ricucire  e ricomporre spazi esistenti sia di sottolineare la continuità tra gli stessi e le nuove percorrenze in una trama sottile, di cui  la pietra grigia locale ne diventa lo sfondo unitario .

 


Lo spazio collettivo da Piazza IV Novembre al nuovo Molo-Centro Congressi da urbano e strutturato quale si presenta nel progetto trova una pausa nell’ampia pineta annessa al litorale: qui il camminamento a prosecuzione della passeggiata  si riduce ad una passerella in legno sulla sabbia, ritmata dal filare di palme verso mare e da sedili antistanti, a collegarsi, da un lato con i Giardini del Porto mediante un ponte leggero sul Torrente Boate, dall’altro con il nuovo ambito ‘antropizzato’ costituito dal Molo contenete infrastrutture e servizi.
 La pineta viene mantenuta integralmente: solo la campitura del suolo con materiale lapideo e ligneo e sedili pluridirezionati verso mare  segnano l’area, destinata alla sosta, a momenti ludico-ricreativi  ed al mercato settimanale.
 Allo scopo di lasciare libero visivamente e fisicamente il litorale  i servizi dei Bagni  Lido saranno localizzati lungo il molo e dotati di una zona di balneazione appropriata, attualmente non più presente, con una serie di piscine a livello mare, di conformazione a memoria delle saline presenti nel secolo XIX.