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Proposta per Piazza Madonna dell'Orto Chiavari

 
PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA N.S. DELL’ORTO A CHIAVARI

Arch.Martina Zappettini, Debora Sanguineti, Andrea Costa 

‘Piazza N.S.Dell’Orto si configura attualmente quale area geometricamente definita da tre importanti elementi: a nord, dal fronte edificato ‘storico’, lambito da Via Doria e da una sistemazione a verde, insieme al fronte principale dell’edificio municipale, a sud dai giardini, attraversati da un asse pedonale che congiunge la stazione ferroviaria con la piazza, ad est dalla facciata-pronao della cattedrale frontale a viale Arata. Attualmente la tensione spaziale tra tali elementi è indebolita dalla rotonda centrale che determina la distribuzione veicolare, così che lo spazio, limitato principalmente a zona di rotatoria,  nel suo complesso non viene percepito quale piazza ma quale insieme di comparti stagni, elementi ‘quinta’ della rotonda stessa, aventi  peso equivalente.
Da tale analisi il progetto si pone quindi nell’ottica della creazione di una trama ordita da elementi  interrelazionali fisici e visivi con l’obbiettivo di una creazione di un sistema sinergicamente correlato sia al suo interno, sia con il tessuto circostante.
Se risulta non praticabile la scelta di pedonalizzare l’intera area in oggetto al fine di creare uno spazio compositivamente omogeneo, la scelta è quella invece di sottolineare la vocazione singola dei due ambiti principali di tale spazio, che attualmente risultano i più deboli:
 lo spazio antistante al fronte principale della cattedrale, quale sagrato,
 lo spazio verde prospiciente il fronte edificato storico a nord-ovest.
Data la facciata della cattedrale, che rientra in una tipologia di composizione ‘neoclassica’, lontana dalla tradizione locale e al tempo stesso fortemente caratterizzante e caratterizzata anche dalla monocromia prevalente, risulta scelta compositiva quasi obbligata, non competere bensì esaltare tali qualità. Essa diventa il riferimento cartesiano  di allineamento e ricomposizione dello spazio.
 Lo spazio del sagrato è una trama neutra,  geometricamente disegnata sulla base delle direttrici principali e degli elementi del pronao, che si traducono nel disegno della pavimentazione e nella disposizione e forma, quadrata, delle sedute; uno spazio non vociante, che accoglie nella sua orditura, invita ad attraversarlo per proseguire negli ambiti correlati della piazza.



La pavimentazione ‘solida’ all’interno del pronao, realizzata in lastre di grosse dimensioni, prosegue alla stessa quota al di fuori, in direzione est-ovest, ‘frantumandosi’ in piccoli elementi di medesimo materiale. Questi sono riquadrati all’interno del ritmo compositivo principale,  al fine di ottenere, insieme a cambi di quote appena percettibili, un tappeto ad effetto vibrante, materia viva entro cui si poggiano in ordine sparso le geometriche sedute a creare un luogo di sosta dinamico connesso al pronao. L’unico elemento lineare risulta la seduta continua lungo il lato nord verso il percorso carrabile Via Vinelli, quale limite a deviare la percorrenza pedonale nei punti di maggior sicurezza in continuità con i percorsi già esistenti che collegano la stazione ferroviaria con il centro storico ed il Municipio.
L’impiego dei due soli colori, bianco e grigio, per la pietra del nuovo sagrato accentua il carattere di essenzialità del nuovo spazio a complemento dell’ingresso alla cattedrale, carattere che viene accentuato dal verde consistente adiacente dei giardini della stazione. Il sistema d’illuminazione previsto è composto da elementi lineari a pavimento a creare una luce radente e ritmica lungo le colonne; un  faro illuminante la zona centrale sarà invece posizionato all’interno di un modulo quadrato, ubicato ai margini della trama e allineato a sottolineare l’asse  centrale.
 
Con analogo approccio è affrontato il tema dello spazio pubblico prospiciente il lato nord edificato lungo Via Doria ed il lato ovest corrispondente al muro di recinzione di una villa urbana. Tale area risulta allo stato attuale un ritaglio in mezzo ad un’ area di sosta veicolare ad una zona verde impraticabile, sistemata ad aiuole sopraelevate rispetto alla quota calpestabile, attualmente anche ostacolo percettivo al fronte edificato del tessuto storico. L’intento è quello di riordinare e reinterpretate gli elementi esistenti, quali i due filari di alberi lungo i lati nord ed ovest e il gruppo arboreo su tappeto erboso nella zona sud-est.
La scelta progettuale è quella di creare una trama, un ‘tappeto’ su cui ricomporre tali elementi al fine di ottenere uno spazio pubblico di sosta e di attraversamento. Tale base, prevista in pietra grigia locale, è naturalmente e geometricamente definita dai due lati edificati e dagli allineamenti stradali: una forma a quadrilatero irregolare, tagliato in diagonale NO/SE, ad accentuare l’asse di percorrenza naturale di accesso al centro storico. Non viene costituito un vero percorso obbligato, come nello stato attuale,  ma solo una direttrice dettata dalla nuova forma che racchiude la massa arborea esistente, davanti alla quale si apre uno spazio interamente pedonale: questo è  punteggiato da due alberi, lasciati liberi dal recinto verde e dalle sedute che seguono la logica del disegno e della spazialità  interna  piuttosto che quella di allineamento lungo i percorsi stradali.
 L’area a verde, se dalla quota calpestabile è modellata e parzialmente percorribile, esternamente, lungo i margini stradali, è chiusa e protetta da una cornice in marmo, che, facendo eco alla trama del sagrato, diventano base dei busti esistenti e seduta.
 Il sistema d’illuminazione prevede corpi lineari a pavimento a sottolineare gli ambiti principali dello spazio, quali la percorrenza e le sedute.
 L’area di sosta dei ciclomotori sarà interamente  limitata  alla porzione tra gli alberi lungo Il tratto carrabile ad ovest.