SCUOLE INNOVATIVE_LUCCA
Progettisti: Debora Sanguineti-Andrea Costa-Valentina Rossotti-Martina Zappettini
L’idea progettuale ha seguito un percorso ideativo con i seguenti obiettivi: il rapporto con il tessuto urbano e con il verde a nord del lotto, il rapporto d’interconnessione tra gli spazi interni e quindi tra le attività didattiche, tra questi ultimi e l’esterno.
La scelta è quella di impianto progettuale strutturato in un sistema aperto: una maglia cartesiana genera gli spazi che si dispongono seguendone la trama o innestandosi in base a specifiche logiche spaziali. La maglia strutturale è un ‘campo magnetico ‘ordinatore entro cui i nuovi spazi si interconnettono in modo dinamico, relazionandosi con il contesto mediante coni visivi composti all'interno della maglia stessa. Quest'ultima, struttura di setti in legno lamellare, scandisce interamente lo spazio mediante una trama modulare, modellandosi come un tessuto all'interno così come all'esterno: così da struttura delle pareti perimetrali a N/O, diventa pergolato a E/S, modulando e riquadrando in pianta e in alzato pieni e vuoti a seconda delle funzioni corrispondenti. I tamponamenti esterni, pareti ventilate opache e trasparenti all’interno della maglia seguono la narrazione spaziale. L’ ingresso comune, quale ‘piazza’ coperta prospiciente Via Nottolini a N connette lo spazio adibito a scuola elementare a S/O con quello a scuola materna a S/E, quale capo di
una fluida concatenazione di spazi connettivi-collettivi disposti lungo la diagonale S/E - N/O e l'asse N-S: lo spazio aperto si trasforma da soglia tra esterno ed interno in un chiostro verde, illuminando gli spazi intorno, l'aula magna/auditorium e indirettamente lo spazio mensa. L’ingresso centrale si apre lungo l'asse S/E-N/O in uno spazio ri-creativo lungo il quale si snodano da un lato a N, i servizi e la palestra a S, il sistema aule-laboratori per concludersi con un giardino quale fondale luminoso in continuità sia con l’area comune che con gli spazi a laboratorio: gli spazi sono distinti ma non separati.
Tutti gli ambiti hanno affacci pluri-direzionati connessi con uno spazio aperto così da essere sempre illuminati naturalmente mediante il verde coniugato diversamente: ingresso- spazi di raccordo- fondali- giardino-copertura. Gli spazi scolastici si destrutturano a S/S-E: la struttura lignea diventa un pergolato frangisole, diaframma verso lo spazio aperto a S: un prato scandito da O ad E da una sequenza di orti didattici e da tracce di percorso ad nuova zona collinare alberata a S, quale spazio ludico-didattico alberato attorno ad un nuovo specchio d’acqua, lastricato in pietra naturale e riempito di acqua piovana quale stagno per lo studio dell’ambiente naturale.
Superfici: coperta: mq.2.150 - lorda calpestabile mq.1.685
Scuola materna - L’ingresso comune dà accesso a N-E alla scuola materna, i cui spazi per i docenti e di servizio sono in continuità con quelli della scuola elementare disposti lungo il fronte N all’interno della maglia strutturale, che si innesta nello spazio circolare ludico-didattico aperto a N/O. Un cubo rivestito di ardesia quale lavagna a tutt’altezza, idonea all’espressione grafica dei bambini, al cui interno si distribuiscono i servizi, divide gli ingressi alle due sezioni, separabili da pannelli scorrevoli e a pacchetto, così da creare spazi diversificati o un ambito unitario. Il perimetro è avvolto da un percorso-seduta morbida utile per i diversi momenti: gioco comune, riposo, attività e rappresentazioni collettive, in continuità con il pavimento che, come una coperta sale, raccordandosi in modo curvilineo agli elementi verticali fino a lambire le pareti vetrate. Lo spazio è ideato aperto ma avvolgente ‘a tutto tondo’: la copertura anch’essa è una coperta verde, collinare all’estradosso e concava all’intradosso, forata da due lucernai circolari, quali occhi verso il cielo. Le sezioni si aprono ad O verso la sequenza di spazi collettivi, quali lo spazio aperto d’ingresso, l’auditorium, la mensa, ad E e a S verso il nuovo giardino comune.
Scuola elementare - L’accesso è NO dell’ingresso comune. Su Via Nottolini si attestano gli spazi amministrativi e per i docenti, illuminati dal piccolo spazio aperto, attorno a cui si avvolge il corpo dei servizi scuola/palestra. Quest’ultima, elemento più urbano e collettivo, ha il fronte principale e l’accesso all’angolo NO su strada, prevedendone un secondo ad uso interno scolastico posto all’angolo diagonalmente opposto. Il fronte S della palestra è configurato lungo lo spazio ri-creativo come una parete didattica, che corre da E a O fino a comprendere il giardino botanico. La struttura ritma lo spazio in settori verticali, che, al pari dei prospetti esterni vengono suddivisi orizzontalmente da pannelli, trasparenti verso la copertura e opachi verso il pavimento, diversificati a secondo dell’uso. Così i pannelli ad altezza bambino saranno rivestiti da lastre tipo ardesia o plastiche scrivibili, quelli ad altezza maggiore saranno bacheche espositivo-didattiche al servizio dei docenti.
Sul fronte opposto si snodano le aule il cui ritmo sfalsato crea uno spazio articolato non omogeneo utile ai diversi momenti ricreativi: così lo spazio comune che si ottiene è un grande cannocchiale che si apre in modo narrativo verso l’esterno (giardino botanico ad O) e verso l’interno, in un continuum didattico con gli spazi specificatamente scolastici. Le aule/laboratori sono concepite quale sistema ‘organico’, con una testa (i laboratori) e un corpo (il sistema aule): separabili da un sistema di pannelli mobili, formano aule concatenate fino ad attenere all'occorrenza uno spazio unico, collegato da un lato allo spazio ricreativo e dall’altro al giardino alberato. L’orientamento principale è previsto lungo l'asse SE-NO in modo da ottimizzare la ricezione della luce solare nell'arco della giornata. Lo spazio laboratori è collegato con il verde, aperto a N e a S sui giardini, con il cielo, mediante un lucernaio a forma tronco piramidale, quale occhio ‘telescopico’.
I materiali impiegati sono pochi al fine di sottolineare la continuità spaziale fisico/visiva e didattica: legno – vetro – fibra di legno riciclato - cotto - pietra ricomposta - seminato a prato.
b) Il legno lamellare (in larice) quale elemento strutturale verticale e orizzontale garantisce la sicurezza per l’aspetto sismico: elastico, durevole, adatto per le coperture deformabili, sottoposte ad azione dinamica, inducono sollecitazioni alla struttura molto inferiori rispetto alle coperture in materiali tradizionali. Anche i controventi saranno diagonali lignei per maggiore resistenza al fuoco rispetto all’acciaio. Il legno scherma l’edificio rispondendo ottimamente ai problemi di isolamento termico, con il risultato di basso consumo in quanto inesistente la perdita di calore da trasmittanza. Materiale sostenibile: richiede un consumo limitato di energia primaria, pari a quello accumulato e trasformato durante la crescita dell’albero, quindi è ecologico con tempi veloci di realizzazione. 1-La scelta di una struttura puntiforme lignea con elementi di chiusura solo nei punti strettamente necessari garantisce progettuale sicurezza per la fluidità della fruizione degli ambienti, per la resistenza al fuoco. Il legno garantisce anche ottima prestazione sotto l’aspetto acustico. 2-Il sistema aperto che distribuisce lo spazio d’ingresso in sequenze spaziali interconnesse e in contatto con la natura garantisce il benessere individuale e collettivo. 3- La sostenibilità energetica/ambientale è garantita dal ciclo di vita del legno e dalle seguenti scelte: i tamponamenti perimetrali in pareti ventilate con pannelli in cotto o in vetro all’esterno e in fibra di legno all’interno, garantiscono isolamento termico ottimale ai fini del riscaldamento e del raffrescamento con conseguente contenimento energetico, così come la copertura piana a tetto verde di tipo intensivo.
Nel sistema di frangisole sui lati E e S gli elementi lignei orizzontali sono alternati a pannelli fotovoltaici.
Questi ultimi sono previsti in modo alternato (50%) anche sulla copertura vetrata sopra lo spazio ricreativo, funzionando sia da schermo all’irraggiamento solare sia elemento produttivo di energia elettrica. I pannelli solari sono previsti lungo la falda S del lucernaio sopra i laboratori: apribile sulla sommità funziona anche da camino del vento durante i periodi estivi. Analoga funzione è affidata ai due lucernai disposti sulla copertura della scuola materna. L’ubicazione della palestra e dei servizi lungo il fronte N garantisce protezione dagli agenti atmosferici delle aree didattiche e comuni. La nuova area alberata a S è anche funzionale al raffrescamento naturale. c) Il sistema di pareti mobili negli spazi didattici permette la versatilità funzionale delle attività. Così nelle sezioni della scuola materna tale sistema può separare in più modi lo spazio centrale, oppure consentirne la fruizione in unico spazio; la curvatura dello spazio insieme all’uso di diversi materiali (legno-vetro) permettono l’esperienza percettiva sensoriale dello spazio. Così nelle aule concatenate tale sistema permette la diversificazione didattica, con ambienti versatili adatti alle lezioni frontali o, ruotando la disposizione degli arredi, a lezioni raggruppate e unificate, impiegando tutto lo spazio sequenziale. Il laboratorio a pianta quadrata, permette sia l’attività unificata a contatto diretto con i giardini, sia attività specialistiche se suddiviso in 2/4 parti dalle pareti mobili.
d) La permeabilità tra i due spazi scolastici garantisce anche fluidità didattica e partecipativa, scambi tra docenti e tra attività; la permeabilità con il tessuto urbano invita alla partecipazione esterna, il cui punto di riferimento collettivo è costituito dall’asse ingresso /auditorium, prolungandosi nel porticato perimetrale su strada, elemento urbano che si trasforma in elemento ‘domestico’ dialogante con il giardino aperto sull’intorno.